martedì 23 febbraio 2010

ieri sera


La cena di oggi s’è chiusa con l’abate che cercava di convincermi a battezzarmi con rito ortodosso durante la messa di Pasqua. Appurato che, ahimè, un battesimo non cancella l’altro, ho cercato di capire se l’Ipotetico fosse d’accordo col doppio tesseramento ma Niki sostiene che non abbia nulla da eccepire.

Le salsicce alla birra e la musica di Zvono hanno reso il mio animo pacifico ed accomodante, a maggior ragione dopo un paio di ore di palestra. Ne notavo la bellezza ed essenzialità. Sacco nel corridoio, cyclette in uno stanzino, manifesto di Dejan Savicevic con un boccalone di Nikšićko in mano che dice qualcosa tipo “buona la birra in compagnia”, una panca e un paio di altri strumenti di piacere, turbo folk a manetta. Tutto ciò che serve per diventare grossi ed ignoranti (pare esista una correlazione statistica).

Ora do l’ultima botta ad “Armi, acciaio e malattie, breve storia del mondo negli ultimi tredicimila anni”, sicuramente uno dei più bei libri passati sotto le mie mani, e vado a nanna.

in foto: scorcio di Perast, vicino a Kotor (nel momento di migliori condizioni climatiche)

lunedì 22 febbraio 2010

poco o niente


La scoperta della palestra plunzinense ha cambiato di molto la mia percezione del vivere in mezzo a queste lande. a) i contatti coi locali, per quanto limitati al kako ste? e al vidimose sutra! mi fanno sentire meno oggetto anomalo, b) prendere a pugni il sacco è un sano divertimento che stimola endorfine e scarica energie (poi uno ci si immagina la faccia di chi vuole su quel sacco), c) il pomeriggio vola via.

Sarà che c'è stata qui la Simo per una decina di giorni, ad allietare i miei pomeriggi e le mie serate (la mattina sono in ufficio), ma mi sembra di aver improvvisamente poco tempo. E' bastato piazzare la palestra un paio di volte a settimana.. Ho mollato il serbo (ma sono in contatto con una prof), non suono da dieci giorni, non vado a correre da due settimane.. La differenza tra niente e poco e che col poco ci si riempiono le giornate. Ora me ne scappo a casa, una bella doccia che olezzo come un muflone e poi a cena con l'abate e Miles, da Zvono a mangiare sausages and beer.

Week end scorso gita a Kotor con la Simo con pioggia torrenziale, percorrendo strade bellissime a una corsia e doppio senso di marcia che se incontri un'altra auto ti tocca fare la retro fino al primo spiazzo. Io impanicato, la Simo tranquilla, ovviamente. Da Kotor a Cetinje è uno 0-1.000 m con pendenze tra il 7 e 15%.. quest'estate potrebbe essere un bel tappone..

giovedì 11 febbraio 2010

Strategie


Il primo impulso è stato quello di affacciarmi e mandarli a quel paese. Poi ho riflettuto sul fatto che:


a) non avrebbero capito i miei insulti in italiano o in inglese;

b) non avrei fatto altro che aizzarli maggiormente;

c) alla loro età, e anche più grandicello, facevo ben di peggio.


Così al secondo tonfo contro il vetro della finestra ho chiuso le tende e lasciato che si stancassero ed iniziassero a prendere a palle di neve qualche altra finestra. Ed infatti, dopo il terzo poco convinto tentativo, l’hanno piantata ed ho potuto leggere in santa pace.


Altra nota della giornata: il mio prof di serbo mi ha abbandonato. O, meglio, l’ho indotto a gettare la spugna. Non mi andava di liquidarlo (in inglese si dice to fire, che strano..) così l’ho incalzato su qualsiasi inezia non mi sembrasse adeguatamente spiegata, su ogni illogicità, su tutte le incongruenze che candido snocciolava. Dopo mezz'ora m’ha detto “amici come prima ma non posso andare avanti”, io mi sono mostrato costernato ma d’accordo, ci siamo fumati una sigaretta della pace, una terribile Drina, e me ne sono liberato, pulito (polmoni a parte). Ora scatta la caccia ad un insegnante vero..


A proposito di caccia ieri mattina all’ingresso del paese c’era un bellissimo esemplare di lupo, appeso come un capretto sul retro di un furgone. Morto, ovviamente. Ho fatto anche un paio di foto ma il sangue è una delle 5 S dell’informazione quindi me le tengo per me.

martedì 9 febbraio 2010

un lunedì da leoni


Oggi è stata una giornata impegnativa. Dopo un fine settimana a Podgorica, con la sveglia puntata alle 6.30 per prendere il bus delle 7.40 direzione nord-nord-ovest per Plužine, l’istinto, regolato dal gene del “perdo il treno”, m’ha fatto alzare alle 5.50 (l’ho diseredato nel testamento biologico). 2 ore e mezza di scossoni e inizia la giornata in ufficio.


Non faccio in tempo a controllare la mail che vengo convocato per la prova della presentazione di un seminario, al centro culturale. Difficoltà di settaggio proiettore brillantemente risolte con una telefonata oltre adriatico al papy, doppia partita a ping pong (una vinta una persa.. non è professionale, ma quando ricapita?), poi nuovamente in ufficio.


Alle 5 diretto in palestra, dove l’enorme coach (15 colpi con 120 kg, a fine lavoro, per chi ne capisce) m’ha fatto pedalare, prendere a pugni il sacco (per fortuna non un sacco di pugni), fare trazioni, addominali, panca, tricipiti.


Alle 6.30 prima lezione privata di serbo, per ora non molto rassicurante dato che ho corretto l’edotto madrelingua due o tre volte su plurali e casi. Il tempo dirà la sua, anche se l’affermazione “per me genitivo ed accusativo sono la stessa cosa” mi fa sorgere alcune resistenze allo spendere i 10 eurelli concordati a lezione.


Quindi, quando speravo di potermene andare a dormire il sonno del giusto, sono stato optato per la cena con Miles e l’Abate. Ha tenuto banco la narrazione della scissione della chiesa cattolica da quella ortodossa (o viceversa) con digressioni al fulmicotone sul barba bianca che spartiva il mar rosso come fosse tonno in scatola e il nostro illustre antenato Adamo Calcaterra.


Ora mi schiaffo in doccia e se parla domani.

mercoledì 3 febbraio 2010

Cicli e ricicli


Nella sezione cicli e ricicli, cliccabile in alto a destra, è possibile trovare una proposta di giro in bici per quest'estate. Sono graditi dileggi, pernacchie, bonari insulti canzonatori, sottili ironie e derisioni piene di pietà. Ed entusiastiche adesioni (sono date 1 a 23).


Nell'immagine è possibile apprezzare come la bici sia sempre gioia e dolori..