lunedì 28 giugno 2010
climbing
giovedì 24 giugno 2010
il cacciatore e la bambina
lunedì 21 giugno 2010
fa caldo, vado al mare in taxi
martedì 15 giugno 2010
le solite cose
Giovedì ero in giro in bici per controllare alcuni sentieri, tra le campagne tra Crkvičko Polje, Babici e Trsa. Ovviamente mi sono perso. Ho chiesto informazioni ed ovviamente la signora in mezzo ai monti mi ha invitato a prendere un caffè. Memore delle accuse dell’Elena riguardo la mia presunta scrocconeria, ho cercato di declinare riconducendo la mia fretta al sole al tramonto. Ma poiché la sciura non s’è lasciata intenerire, ho capitolato e mi sono fatto rifocillare con le solite messi di libagioni. Più avanti ho chiesto indicazioni a due scugnizzi locali i quali mi hanno scortato per un paio di chilometri con la loro motoretta a due cilindri, contenti di dare una mano allo straniero.
Venerdì concerto di pianoforte e sax a Kotor, organizzato da Teresa, la nostra profesorica di montenegrino. Il giorno dopo, ci siamo spiaggiati in una caletta meravigliosa, con baretto ed acqua cristallina ed annesse nuotate.
Lunedì sera, infine, partita dell’Italia vista a Nikšić, ospiti a casa di Teresa che, oltre a parlare perfettamente l’ostico idioma, non tradisce lo stereotipo della meridionale cuoca provetta. Fino al pareggio era sentire comune che la serata fosse positiva a prescindere dall’eventuale sconfitta dell’Italia. Dopo aver schivato un riccio sulla strada del ritorno tra Nikšić e Plužine, Miles ed io ci siamo fermati per cercare di mettere in salvo l'incauta bestiola. Alzati gli occhi al cielo ci siamo resi conto dello splendore scintillante della volta celeste. Alla prima stella cadente ci siamo rimessi in macchina, verso casa.
lunedì 7 giugno 2010
backgammon
Sabato ho disposto una quindicina di tappi di cocacola nel campo da pallacanestro di Plužine. Inforcati i roller ho iniziato a fare i due o tre trick che ho imparato prima di partire per il Montenegro. I bambini impegnati a giocare a pallone, basket e a tennis in un campo improvvisato, mi hanno osservato con rispetto attendendo una caduta che, ahiloro, non è arrivata. Poi Nikola, il mio primo insegnante di serbo, li con il figlioletto, mi ha sfidato a basket, agli undici. Premesso Nikola è in sovrappeso e fuma come se non ci fosse un domani, la sconfitta 11-6 può rendere l’idea di quanto io sia scarso al gioco della palla dentro il cestino. Il pomeriggio una breve corsetta.
La domenica, partendo ad un orario tutto sommato decente, ci siamo spiaggiati a Petrovac. Una nuotata nell’acqua ancora a temperatura “fiordo norvegese”, una partita “agli undici” o “alla tedesca” scalzi sull’asfalto con pallone di cuoio gonfiato a 4 atmosfere, l’apprendimento dell’arcana arte del Backgammon, un’insolazione che ha reso le spalle e le gambe dei presenti facilmente visibili in notti senza luna, sono il filo conduttore di una giornata di sano sciallo e relax.