venerdì 4 dicembre 2009

extreme running

Ieri finalmente ha smesso di piovere/nevicare/grandinare. Così, quando alle 7 la sveglia è suonata, ho fatto una rapida colazione e mi sono capottato per le strade di Plužine. Strade che mi piacerebbe poter dire deserte ma che in realtà, la mattina, sono animate dai bambini diretti a scuola, che guarda caso è proprio dietro il mio lussuoso loft. Ho quindi schivato gli sguardi divertiti dalla bambinanza locale (andare in giro in fuseaux e maglietta aderente nera da uomo ragno a Plužine alle 7.30 di mattina necessita grande autostima), mi sono inerpicato sulla strada che porta al super Albona ed ho iniziato il solito giro, sulla riva del lago.

Ad attendermi una strada trasformata in un campo di addestramento dei marines, con fango alto 4 pollici (10,16 cm), che ha reso, dopo qualche metro, le scarpe pesanti come gli anfibi in dotazione al corpo degli alpini. Dopo un patetico tentativo di proseguire al grido de “il cucchiaio non esiste”, scivolando e affondando nella fanghiglia, ho girato i tacchi, direzione casa (il fango esiste, confermo).

E qui l’errore: visto un sentiero, l’ho imboccato gioioso, infilandomi nel bosco.

Al termine della corsa: mi sono perso innumerevoli volte, ho corso dentro un ruscello e in una specie di permafrost acquoso, mi sono graffiato braccia e gambe con un arbusto insidiosissimo che credo si chiami Spinosus Maledictus e ho saltato una recinzione di filo spinato stile Olio Cuore (no, non ho fatto lo splendido passandola all’ostacolista. Il filo spinato non viene giù se lo prendi con la seconda gamba). Tutto questo violando 4 proprietà private, con latrati di cani in sottofondo. Alla fine, uscito dalla foresta, ho salutato, con estrema nonchalance, un paio di autoctoni un po’ interdetti e me ne sono tornato un po’ pesto ma gaio alla mia kuča.

Ho imparato una cosa: quando temi che le tue chiappe possano essere scambiate per pappa per cani, la paura di spaccarti una caviglia correndo a rottadicollo in discesa passa decisamente in secondo piano.

7 commenti:

  1. Ah Robi! Dopo consultazione col mio collega montenegrino, probabilmente gli slavi che ti han visto in tutina da jogging hanno pensato ad un gay pride!!
    Ciao caro!

    Costanza

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  2. Per fortuna domani vien qua la Simo e cercherò di farmi vedere un po' in giro con lei per smorzare le dicerie del villaggio..
    Un abbraccio Cost!
    Roby

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  3. scrivo per conto di mamma
    Caro figliuolo, stai facendo esattamente quello che facevi da piccolo: tenere un diario, solo che lo stile è nettamente migliorato.
    ciao

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  4. Mitico robbacchio! i tuoi racconti sono davvero esilaranti! A presto

    Lo

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  5. che ridere! quella del cucchiaio che non esiste la racconto a paolo...

    fede.

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  6. l'importante è rimanere gaio!
    ele

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  7. Roby me has hecho reír como loco.
    veo que te diviertes un montón.
    sigue así!
    Marko

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