giovedì 15 luglio 2010

in bici tra i monti


Lunedì-martedì-mercoledì mi sono sparato una tre giorni in mountain bike. Dato che questo fetente blog è il primo risultato di google per la query "bici montenegro" dovrei impegnarmi e metter giù una minuziosa descrizione del viaggio, che possa essere utile al bikenauta, con consigli, altimetrie e quant’altro. Dato che fa un caldo dell'ostia (mare) e non ho voglia manco per niente, metto in fila qualche pensiero sparso (e scarso).


Plužine-Nikšić, primo giorno (55 km, 1000 m di ascesa), partenza intelligente alle 14.30, salita sotto il sole e discesa sotto un diluvio torrenziale. Teresa, di cui ero ospite, m’ha rifocillato con una cena da Gambero Grosso, comprensiva di zuppa di fagioli, pollo, gatò di patate e torta alla frutta.


Nikšić-Šavnik, secondo giorno (50 km, 1200 m di ascesa), poco da raccontare a parte bellissimi paesaggi, la depressione, fisica ed emotiva, di Šavnik, paese in mezzo al niente e con niente da offrire. I 17 € di accomodation (effettivamente comoda), un libro, “le parole non le portano le cicogne”, letto in un pomeriggio.


Šavnik-Plužine, terzo giorno (55 km 1000 m di ascesa), perso ed arso, senz’acqua, in mezzo a montagne desolate, col sole del primo pomeriggio a farmi compagnia e nuvoloni in lontananza. Un paio d’ore di ansia poi la discesa liberatoria fino a casa. Al termine della quale, la discesa, incontro due autostoppisti diretti a Žabljak, un bulgaro e un olandese, e li invito a passare la notte da me. Chiacchiere, birra, racconti di viaggio. L’olandese si fa 2 mesi on the road, il bulgaro 1 anno, direzione est-est, Cina. Robe turche.


Riflessione conclusiva: perdersi è bello, se poi lo puoi raccontare a qualcuno.

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