Ieri Miles ed io s’è tentato di andare a Žabliak. Ma dopo esserci infossati in 50 cm di neve, placida e inamovibile adagiata sulla strada, e aver pattinato con le gomme su strade ghiacciate che il guardrail lo vedranno tra qualche decennio, abbiamo ritenuto saggio desistere, ce ne siamo tornati a casa e ci siamo consolati con una robusta fagiolata.
Mancano una decina di giorni, e sarò in Italia, dopo le prime 6 settimane in terra montenegrina. E se fuori nevica come solo in Siberia credevo potesse nevicare, fa un freddo che manco i cani hanno voglia di abbaiare, il tramonto ti sorprende alle 4, beh, mi sento in diritto di aver un po’ nostalgia di casa. Ogni tanto mi sembra d’essere arrivato ieri, ogni tanto mi sembra siano passati 6 mesi. E oggi è uno dei secondi “ogni tanto”.
Si parlava, davanti al caldo legume, delle cose che faremo appena arrivati in Italia. Per me sicuramente colazione con caffè e brioche al bar. Poi una pizza come San Ciro protettore della passata comanda. Un gelato dal Massimo con la Simo, il pranzo di Natale con tutta la famiglia. Una serata con i miei amici, di quelle che potrebbero durare una settimana, come quella quando sono partito. Una nuotata in piscina, una corsa al parco. Poi un giro in bici con la mia fida Nerina per le strade di Milano, cantando e pedalando come un pazzo. Gli amici di Poliedra da andare a trovare. Poi teatro e cinema, un aperitivo con gli amici dell’università. Una chiacchierata con la mia sorellina. Una con la Marta. Prendere il treno, l’espresso notturno delle 20, andare a trovare il nonno, ed ascoltare una volta ancora, i suoi racconti, sempre gli stessi, sempre diversi.
Chiedo troppo per questo Natale? Non so, però mi basta.
Mancano una decina di giorni, e sarò in Italia, dopo le prime 6 settimane in terra montenegrina. E se fuori nevica come solo in Siberia credevo potesse nevicare, fa un freddo che manco i cani hanno voglia di abbaiare, il tramonto ti sorprende alle 4, beh, mi sento in diritto di aver un po’ nostalgia di casa. Ogni tanto mi sembra d’essere arrivato ieri, ogni tanto mi sembra siano passati 6 mesi. E oggi è uno dei secondi “ogni tanto”.
Si parlava, davanti al caldo legume, delle cose che faremo appena arrivati in Italia. Per me sicuramente colazione con caffè e brioche al bar. Poi una pizza come San Ciro protettore della passata comanda. Un gelato dal Massimo con la Simo, il pranzo di Natale con tutta la famiglia. Una serata con i miei amici, di quelle che potrebbero durare una settimana, come quella quando sono partito. Una nuotata in piscina, una corsa al parco. Poi un giro in bici con la mia fida Nerina per le strade di Milano, cantando e pedalando come un pazzo. Gli amici di Poliedra da andare a trovare. Poi teatro e cinema, un aperitivo con gli amici dell’università. Una chiacchierata con la mia sorellina. Una con la Marta. Prendere il treno, l’espresso notturno delle 20, andare a trovare il nonno, ed ascoltare una volta ancora, i suoi racconti, sempre gli stessi, sempre diversi.
Chiedo troppo per questo Natale? Non so, però mi basta.
caro babbo natalle perchè non mi televoni?
RispondiEliminalisa.
sai che voleva essere quello il titolo?! grande sorellina!
RispondiEliminaBella rrrr, Pini's car a disposizione.... hihihi
RispondiEliminaE vai di swift!
Mi sa che per sta volta Babbo ti accontenterà
RispondiEliminabella bob!
RispondiEliminaperò se nevica non fa poi così freddo dai!
a presto, la eli ti aspetta coi dolcini senza glutine (che non hanno niente di meno di quelli tradizionali!)
ele
evvai di dolcini!!
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