sabato 15 maggio 2010

inaugurazioni


Ieri inaugurato il nuovo destriero, con un giretto di una quarantina di chilometri. A parte essere partito senz’acqua a pomeriggio inoltrato (due errori da dilettante), avevo commesso la puerile svista di sottovalutare le stradicciole del Montenegro: pendenze assassine, infido ghiaiume e continui saliscendi hanno reso quella che credevo una facile sgambata un lento stillicidio.


Perdersi ha poi dato un tocco di avventura al tutto. Il primo incontro è stato con una vecchina di 120 cm ed altrettanti anni, con più rughe che capelli, che, bussato alla sua porta e verificato che il mio serbo non andava oltre al “qual è la strada per Goransko”, mi ha cacciato in malo modo. Ho riprovato a chiedere indicazioni qualche chilometro più avanti, richiamando l’attenzione di una maglietta rossa intravista nel folto del bosco. Occhei non essere diffidenti ma se dal suddetto bosco salta fuori un boscaiolo di un metro e novanta con un martello in una mano e un’ascia in un’altra, almeno per un istante, il pensiero di essere alla fine della pista credo baleni anche nell’animo più saldo. Dato che sono qui che scrivo è evidente che non solo mi ha indicato la strada ma ha anche evitato di colpirmi con il martello e finirmi con l’ascia e di questo gliene sono grato, sinceramente. Numerose mucche sulla strada, infine, sono state spaventate dal mio incedere ansimante e un vitello ha accennato una velleitaria carica.


Al culmine della salita, a 1.500 mslm, ho potuto ammirare il massiccio del Durmitor stagliarsi in pieno sole con graffi di neve a seguirne la strana conformazione. Poi la tanto agognata discesa con il primo imbrunire a rendere l’aria fresca e i pensieri leggeri.

(in foto: sul Durmitor, con la sorellina, a passeggio)

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